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Documenti, 19/2001, 01/10/2001, pag. 653

Fede e sapere

J. Habermas
Domenica 14 ottobre nella Pauluskirche di Francoforte s.M. è stato consegnato a Jürgen Habermas il premio per la pace conferito annualmente, in seno alla Fiera del libro, dal Deutscher Buchhandel, che raccoglie il mondo dell’editoria tedesca. Erano presenti il presidente federale J. Rau, il cancelliere G. Schröder e il ministro degli esteri J. Fischer. La relazione tenuta da Habermas per l’occasione individua, in seno a una società fortemente post-secolare, nella relazione fra convinzioni civili di matrice religiosa e forme del sapere scientifico il nodo intorno a cui costruire il concetto e le pratiche di una nuova stagione della politica e delle istituzioni della democrazia. Tre gli elementi che fondano la riflessione di Habermas: lo sviluppo teorico di un common sense illuminato dal sapere scientifico quale codice intorno a cui costruire un condiviso e condivisibile giudizio di civiltà; l’introduzione della categoria di «spinta riflessiva» come matrice interna e propria alle stessi fedi religiose nella loro argomentazione pubblica rispetto a temi in cui si decide della figura dell’uomo; e, infine, la configurazione del «soggetto relazionale» quale istanza critica da elaborare per sottrarre l’umano all’indebita naturalizzazione del soggetto operata dalle scienze moderne. La fine di una laicità dello stato asettica e autoreferenziale deve condurre a riscoprire nel confronto civile e democratico fra motivazioni religiose e vita pubblica una feconda e reciproca obbligazione in ordine al giudizio politico e alla scelta legislativa. Originale: stampa (21.10.2001) da sito Internet www.boersenverein.de, nostra traduzione dal tedesco; sottotitoli redazionali.

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