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Documenti, 7/2000, 01/04/2000, pag. 231

Convegno internazionale sull'attuazione del Vaticano II: la natura della Chiesa

Giovanni Paolo II, J. Ratzinger

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Documenti, 2005-5

In morte di don Giussani

Giovanni Paolo II, J. Ratzinger, D. Tettamanzi, J. Carron
Le esequie di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e liberazione morto il 22 febbraio scorso, sono state celebrate nel duomo di Milano il 24, presiedute dall’arcivescovo, card. Tettamanzi – che ha rivolto un indirizzo di saluto prima del congedo del feretro –, mentre l’omelia è stata pronunciata dal card. Ratzinger. «Il cristianesimo è un incontro, una storia di amore, è un avvenimento»: questo è per Ratzinger il cuore dell’insegnamento di Giussani, che è stato capace di andare oltre le inevitabili «valli oscure del discernimento, delle avversità, delle opposizioni, delle contrarietà ideologiche». Considerando superati i momenti delle frizioni a livello diocesano, e in particolare con l’associazionismo storico, il messaggio del papa (che porta la stessa data del secondo ricovero al Gemelli; cf. riquadro a p. 132) parla del «grande attaccamento (di Giussani) anche alla sua diocesi e ai suoi pastori», definendo il fondatore di CL un «fervente sacerdote ambrosiano». Infine il tributo di don J. Carrón, il successore designato, al fondatore – «La nostra fede è stata ed è plasmata dalla presenza di don Giussani, dal suo sguardo, dal suo impeto di vita» – e allo stile più tipico di CL: «Questo è il realizzarsi più capillare del metodo dell’incarnazione. Solo il mistero diventato presenza affettivamente attraente può dare all’uomo la chiarezza e l’energia affettiva adeguata per accoglierlo».