Documenti, 7/1996, 01/04/1996, pag. 236
A lui il primato su tutte le cose (sul fenomeno dell’apostasia)
"Dobbiamo rispettare la decisione di coloro che hanno scelto di non rimanere cristiani... È una questione di libertà... Ma le ragioni che fanno decidere di non seguire Gesù, normalmente non hanno nulla a che vedere con Gesù". Spesso sono "motivazioni di convenienza, ambizione, avidità o vigliaccheria". È il quadro che viene descritto senza mezzi termini dalla lettera pastorale collettiva dei vescovi cattolici del Sudan, approvata dall'Assemblea annuale plenaria – Mangochi, Malawi, agosto 1995 – durante la quale, per la prima volta dopo sette anni, si sono riuniti tutti gli ordinari diocesani del Sudan. La lettera, A lui il primato su tutte le cose, è stata resa nota per la festa di Cristo re (26.1.1995), a cui s'ispira per rammentare i fondamenti ultimi della fede cristiana – l'adesione alla persona di Cristo, "l'eroismo" che tale sequela richiede, il richiamo evangelico alla povertà – che non possono venir meno neppure nell'attuale momento di dura prova vissuto dai cattolici sudanesi (cf. Regno-att. 4,1996,76). Se chi rinnega Cristo si macchia del peccato d'"apostasia", è altrettanto vero che tutto il popolo di Dio deve "fare un serio esame di coscienza".
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