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Documenti, 11/1992, 01/06/1992, pag. 378

Per un nuovo progetto di società zairese (Dichiarazione dei vescovi)

Vescovi

Leggi anche

Documenti, 2024-5

Nazionalismo e cristianesimo sono incompatibili

Vescovi tedeschi

«Lo diciamo con chiarezza: il nazionalismo etnico è incompatibile con l’immagine cristiana di Dio e dell’uomo. I partiti estremisti di destra e quelli che traggono profitto da questa ideologia non possono quindi essere un luogo di attività politica per i cristiani e non possono essere votati. Inoltre la diffusione di slogan estremisti di destra – tra cui in particolare il razzismo e l’antisemitismo – è incompatibile con il servizio a tempo pieno o volontario nella Chiesa». Secondo i vescovi cattolici tedeschi, i partiti estremisti di destra non sono eleggibili per i cristiani: lo hanno affermato il 22 febbraio al termine dell’Assemblea della Conferenza episcopale svoltasi ad Augsburg, con la dichiarazione Il nazionalismo populista e il cristianesimo sono incompatibili, letta dal presidente dell’episcopato mons. Georg Bätzing in conferenza stampa. Secondo le informazioni diffuse la dichiarazione è stata adottata all’unanimità. Nelle settimane precedenti vi erano state in Germania molte manifestazioni contro l’estremismo di destra, e prese di posizione individuali di vescovi e consigli pastorali.

In base a quanto stabilito nel Cammino sinodale tedesco nel 2023, nel corso dell’Assemblea i vescovi avrebbero dovuto avviare la formazione di una Commissione sinodale formata da vescovi e laici, ma una lettera della Santa Sede ha domandato di astenersi da questo passo (cf. riquadro a p. 165).

Documenti, 2024-5

Liberate l’oppresso

Il Sinodo dei vescovi della Chiesa 
greco-cattolica ucraina

«Liberate l’oppresso dalle mani dell’oppressore» è il titolo del messaggio pubblicato dal Sinodo dei vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina il 26 febbraio, nel secondo anniversario dell’invasione russa su larga scala in Ucraina (24 febbraio 2024). Una guerra che pone nuove sfide alla comprensione cristiana della guerra e della pace. Il documento è diviso in sette parti, che affrontano sia il percorso storico che ha portato all’aggressione russa, sia la questione della neutralità e della guerra giusta. L’ideologia del «mondo russo», che ha motivato l’aggressione russa, viene descritta come una degenerazione del pensiero cristiano. Viene difesa la posizione vaticana nei termini di una neutralità diplomatica e non etica, che può avere un ruolo per porre fine a un conflitto che rischia di essere dimenticato.

Rifacendosi alla riflessione della Chiesa sulla pace i vescovi ucraini sottolineano che esiste la possibilità della resistenza non violenta, ma anche che oggi in Ucraina è ancora necessaria la legittima difesa.

Se l’umanità contemporanea «non svilupperà e non promuoverà la giustizia sociale basata sui principi fondamentali della dignità umana, della santità e dell’integrità della vita umana, del bene comune e della solidarietà, allora ci troveremo in società in cui... la legge non è uguale per tutti e i principi del diritto internazionale e l’integrità della sovranità statale sono vittime degli interessi geopolitici ed economici dei centri del potere».

 

Documenti, 2024-5

Le priorità per il Sinodo 2024

Vescovi del Belgio

In vista della sessione conclusiva della XVI Assemblea generale del Sinodo dei vescovi, che avrà luogo nell’ottobre di quest’anno, i vescovi belgi hanno presentato il 16 febbraio una bozza di testo in cui indicano tre priorità «da discutere a livello di Chiesa universale», che devono guidare la Chiesa verso una profonda riflessione sulla sua missione, le sue tradizioni e la sua organizzazione interna. La bozza di testo, preparata dal Segreteria della Conferenza episcopale belga e intitolata Priorità di discussione per la seconda sessione della XVI Assemblea generale del Sinodo dei vescovi - ottobre 2024, è destinata alla discussione in diversi gruppi e consigli all’interno della Chiesa belga nei prossimi mesi per preparare la sessione di ottobre. In questi mesi infatti le Chiese sono chiamate a riflettere sulla Relazione di sintesi pubblicata lo scorso ottobre (cf. Regno-doc. 21,2023,641), a promuovere ulteriori consultazioni e a preparare contributi, che dovranno essere inviati a Roma entro il 15 maggio.

Le tre priorità individuate dai vescovi belgi riguardano il dialogo con il mondo contemporaneo, la riflessione sullo sviluppo della Tradizione/tradizioni e il decentramento di alcune decisioni nella Chiesa, «che permetterebbe di cooperare nell’unità con una diversità più legittima». In concreto queste priorità saranno da declinare su tre temi: le donne, i ministeri e i giovani.