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Documenti, 5/1987, 01/03/1987, pag. 184

Risposta al documento di Lima sul BEM

Patriarcato ecumenico

Leggi anche

Documenti, 2020-15

Ethos sociale della Chiesa ortodossa

Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli

Il 27 marzo è stato presentato, e pubblicato in 12 lingue sul sito dell’arcidiocesi ortodossa d’America, un lungo documento sulla dottrina sociale della Chiesa ortodossa. È il lavoro di una commissione di teologi incaricata nel 2017 dal patriarca ecumenico Bartolomeo I d’applicare in questo ambito le linee individuate dal concilio di Creta del giugno 2016, ed è stato approvato dal Santo Sinodo del Patriarcato a fine 2019.

Intitolato Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa e costituito da 9 capitoli, è il risultato dello sforzo di confrontarsi con le questioni che la globalizzazione pone di fronte alle Chiese ortodosse: la Chiesa nella sfera pubblica; povertà, ricchezza e giustizia sociale; guerra, pace e violenza; relazioni ecumeniche e con altre religioni; ortodossia e diritti umani; scienza, tecnologia, mondo naturale. Nel 2000 era stato il Patriarcato di Mosca a pubblicare un lungo documento sullo stesso tema, I fondamenti della concezione sociale (Supplemento a Regno-doc. 1,2001).

Ne pubblichiamo il capitolo VI, che tratta delle relazioni ecumeniche e interreligiose, mentre rimandiamo alla fonte per il documento completo (bit.ly/2SfTHuf).

Documenti, 2018-19

Scisma sull’Ucraina

Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli; Patriarcato di Mosca

La crisi tra le Chiese ortodosse di Costantinopoli (la «Chiesa madre») e di Mosca (la «terza Roma») sulla questione del territorio canonico dell’Ucraina è culminata in ottobre nella rottura della comunione, cioè nello «scisma». Dopo la decisione del Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli di revocare la scomunica ai metropoliti Filarete Denysenko e Makariy Maletych, leader di due Chiese ortodosse ucraine che sin dalla caduta dell’URSS chiedono l’indipendenza (autocefalia) dal Patriarcato di Mosca, e di revocare l’Atto del 1686 che affidava il territorio ucraino alla Chiesa ortodossa russa, quest’ultima ha deciso che «fino a quando il Patriarcato di Costantinopoli non rinuncerà alle sue decisioni anti-canoniche, è impossibile per tutto il clero della Chiesa ortodossa russa concelebrare con il clero della Chiesa di Costantinopoli, e per i laici partecipare ai sacramenti amministrati nelle sue chiese».

Pubblichiamo l’Annuncio del Santo Sinodo del Patriarcato di Costantinopoli, dell’11 ottobre, e la Dichiarazione sull’invasione del Patriarcato di Costantinopoli nel territorio canonico della Chiesa russa del Santo Sinodo del Patriarcato di Mosca, del 15 ottobre. Per una ricostruzione più ampia della vicenda, che ha risvolti geopolitici ed ecumenici, cf. Regno-att. 16,2018,470.

Documenti, 2014-3

Contrasti sul primato nella Chiesa universale

Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa; Patriarcato Ecumenico
La Posizione del Patriarcato di Mosca sul problema del primato nella Chiesa universale riaccende i contrasti tra la Chiesa ortodossa russa e il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. Prendendo le distanze dal Documento di Ravenna, il testo afferma: «La Chiesa ortodossa non accetta la dottrina della Chiesa romana sul primato papale (…). I teologi ortodossi (…) hanno sempre ritenuto che il primato d’onore accordato ai vescovi di Roma abbia un carattere umano e non sia di derivazione divina»; e conclude: «La sede patriarcale di Costantinopoli gode del primato di onore sulla base dei sacri dittici riconosciuti da tutte le Chiese locali ortodosse». A breve distanza è giunta la risposta del teologo E. Lambriniadis che, argomentando a nome del Patriarcato Ecumenico, ribalta la tesi: «Il primato dell’arcivescovo di Costantinopoli non ha nulla a che fare con i dittici (…). Se ci accingiamo a parlare dell’origine di un primato, allora la fonte di un tale primato è la persona stessa dell’arcivescovo di Costantinopoli, che proprio come vescovo è uno “tra pari”, ma come arcivescovo di Costantinopoli, e quindi come patriarca ecumenico, è il primo senza eguali». Cf. Regno-att. 2,2014,54.