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Attualità
Attualità, 14/2019, 15/07/2019, pag. 411

Fraternità eccedente

Saggezza urbana e sapienza cristiana

Duilio Albarello

Una città «a misura d’uomo»: ecco la parola d’ordine, che ricorre sempre più spesso sulle labbra di urbanisti, filosofi, politici, ma pure delle persone comuni. Con questa espressione, s’intende richiamare un certo ideale di convivenza: giusta, sostenibile, collaborativa, ospitale. Senza dubbio, stando alla nostra esperienza concreta, di fatto una città così non esiste: ciò che sperimentiamo è piuttosto una realtà urbana segnata da luci e ombre; una realtà al contempo promettente e minacciosa, protettiva e insicura, capace d’inclusione e di scarto.

 

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Documenti, 2015-35

Per la Chiesa che verrà

Sintesi e proposte dai gruppi di lavoro sulle 5 "vie"

Duilio Albarello, Flavia Marcacci, Adriano Fabris, Pina del Core, Goffredo Boselli

«Ciò che emerso da tutti i gruppi è una continuazione e un rilancio dello stile sinodale». Venerdì 13 novembre, in attesa che il V Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa italiana («In Gesù Cristo il nuovo umanesimo»; Firenze, 9-13.11.2015) venisse chiuso dall’intervento del card. Bagnasco (cf. in questo numero a p. 50), sono state condivise in assemblea plenaria le sintesi e le proposte elaborate nei gruppi di lavoro (circa duecento), che si erano dedicati – tra mercoledì e giovedì – all’approfondimento delle cinque «vie» tematiche suggerite nella Traccia preparatoria (cf. Regno-doc. 1,2015,24ss). Cinque gli interventi degli incaricati del lavoro di sintesi: don Duilio Albarello, docente di teologia fondamentale alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, per la via dell’«uscire»; Flavia Marcacci, docente di Storia del pensiero scientifico alla Pontificia università lateranense, per la via dell’«annunciare»; Adriano Fabris, docente di filosofia morale all’Università di Pisa, per la via dell’«abitare»; suor Pina Del Core, preside della Pontificia facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium, per la via dell’«educare»; Goffredo Boselli, liturgista e monaco di Bose, per la via del «trasfigurare».