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Attualità
Attualità, 4/2018, 15/02/2018, pag. 70

Santa Sede - Cina: l’accordo possibile

Non si tratterà di un accordo ottimale, ma nella sua parzialità e provvisorietà è il miglior accordo possibile

Gianfranco Brunelli

Un accordo tra Santa Sede e Repubblica popolare cinese è possibile. Non si tratterà di un accordo ottimale come accade con altre realtà statuali, ma nella sua parzialità e provvisorietà è il migliore accordo possibile.

 

Un accordo tra Santa Sede e Repubblica popolare cinese è possibile. Non si tratterà di un accordo ottimale come accade con altre realtà statuali, ma nella sua parzialità e provvisorietà è il migliore accordo possibile.

Secondo indiscrezioni fornite dal card. Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong e da sempre contrario a ogni forma di dialogo con la Repubblica popolare cinese, alla vigilia di Natale una delegazione vaticana di cui faceva parte l’arcivescovo Claudio Maria Celli, che si occupa di rapporti tra Santa Sede e Cina dal 1983, ha potuto incontrare a Pechino, nell’ambito dei lavori del Joint Working Group in essere dal 2014 tra Vaticano e Cina, non solo le autorità cinesi ma anche 2 dei 7 vescovi (erano 8, uno è morto) della Chiesa patriottica nominati dal regime senza il mandato del papa, nei mesi di massimo scontro tra Pechino e Roma e 2 vescovi della Chiesa sotterranea.

In precedenza, la delegazione vaticana aveva potuto incontrare gli altri 5 vescovi patriottici. Quegli incontri miravano da un lato a verificare l’idoneità (dottrinale e morale) dei vescovi nominati dal regime (3 dei quali erano stati scomunicati, ma, avendo chiesto perdono al papa, sono stati riabilitati) e l’obbedienza al papa.

Era la prima volta che una delegazione vaticana s’incontrava di fatto ufficialmente con i vescovi della Chiesa sotterranea. I rapporti diplomatici ufficiali tra Santa Sede e Cina, com’è noto, sono interrotti dal 1951, quando il governo comunista cinese espulse il nunzio vaticano a Pechino, mons. Antonio Riberi.

Il Congresso e Xi Jinping

Nel contesto dell’attuale politica cinese, e sotto la presidenza di Xi Jinping, i rapporti con Vaticano sono lentamente migliorati. Il 19° Congresso del Partito comunista cinese (18-24 ottobre 2017), che ha segnato il rafforzamento del presidente Xi Jinping – egli ha epurato o zittito gran parte degli avversari politici interni, Bo Xilai in primis – ha visto emergere nel corso dei lavori un atteggiamento di maggiore prudenza sulla questione religiosa, e il configurarsi della tesi di una via cinese alla «religione civile».

Tra i leader comunisti cinesi, Xi Jinping è certamente tra i più sensibili alla questione religiosa, anche se in chiave di secolarizzazione o meglio sinologizzazione dei suoi valori. L’ateismo non basta. Anche se a ogni apertura del regime seguono sempre momenti restrittivi, come la nuova legge sui culti entrata in vigore il 1° febbraio scorso, che si presenta penalizzante.

La questione cruciale, in generale e in questa fase, su cui lavora la commissione congiunta, ed è il motivo degli incontri successivi della delegazione vaticana, riguarda la nomina dei vescovi e la composizione del rapporto tra Chiesa sotterranea e Chiesa patriottica.

Per 5 casi su 7, verificata l’idoneità dei vescovi, il problema non sussiste, non essendoci in quelle diocesi vescovi della Chiesa sotterranea nominati da Roma. Per 2 il problema c’è. Si tratta delle diocesi di Shantou e Mindong, dove vi sono 2 vescovi della Chiesa sotterranea (rispettivamente mons. Peter Zhuang Jianjian e mons. Joseph Guo Xijin) e due comunità piuttosto significative per numero e sacerdoti.

Questa la proposta della delegazione vaticana, che ha tenuto costantemente informato il papa: a mons. Zhuang, che ha 88 anni, sono state chieste le dimissioni per limiti di età (la norma prevede le dimissioni a 75 anni), mentre al suo successore, il vescovo patriottico Huang Bingzhang è stato chiesto di tenere in diocesi come vescovo emerito mons. Zhuang, con un incarico pastorale verso la Chiesa sotterranea e la disponibilità a riconoscere la nomina ad ausiliare di uno dei tre sacerdoti legati a Zhuang.

Invece a mons. Guo Xijin è stato chiesto d’accettare il titolo di ausiliare per coordinare la comunità della Chiesa sotterranea, alquanto numerosa, con il riconoscimento del nuovo vescovo patriottico Zhan Silu. Entrambi i vescovi avevano accettato e giurato fedeltà al papa. Poi è scoppiato il «caso Zen» (probabilmente informato da qualche stretto collaboratore di Zhuang).

Il papa, che non vuole si crei alcuno scontro tra le due comunità (da tempo la Santa Sede considera la presenza in Cina di una sola Chiesa suddivisa in due comunità), o che si ripetano casi dolorosi come quelli verificatesi nell’Europa dell’est durante la dittatura comunista, ha incontrato la delegazione vaticana e ha voluto incontrare a metà gennaio anche il card. Joseph Zen Ze-kiun. Come al solito, Zen ha poi rivelato parte del colloquio col papa.

Oltre a un comunicato ufficiale della Sala stampa vaticana (30 gennaio) – dove si esprime «sorpresa e rammarico» per la «confusione e [le] polemiche» espresse da «persone di Chiesa» –, è stato lo stesso segretario di stato card. P. Parolin a intervenire con un’articolata intervista a Vatican Insider («Parolin: Ecco perché dialoghiamo con la Cina», 3.2.2018). Il messaggio è rivolto all’interno della Chiesa e verso le autorità cinesi: non ci sono divergenze, il dialogo continua, ma non si configura come uno scambio politico.

Un accordo con la Repubblica popolare cinese è possibile, anche se la Santa Sede non si nasconde le difficoltà che interverranno una volta siglato un primo accordo. Ma Roma non si presenta più come espressione anche solo indiretta di una potenza straniera. Pechino lo riconosce e riconosce il fatto che esiste un’unica Chiesa in comunione col papa. Le nomine episcopali possono trovare uno schema condiviso per il futuro. La diplomazia Vaticana, forte dell’esperienza nelle lunghe, estenuanti trattative con i regimi totalitari e dell’orientamento di papa Francesco, agisce a supporto della pastorale della Chiesa locale, non a livello politico.

 

Gianfranco Brunelli

Tipo Articolo
Tema Vita internazionale Santa Sede
Area ASIA
Nazioni

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