A
Attualità
Attualità, 18/2016, 15/10/2016, pag. 558

Vultum Dei quaerere: la struttura del testo

Bruno Secondin

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2016-18

Vita contemplativa: nella Chiesa, nel mondo

Le innovazioni della costituzione Vultum Dei quaerere e l’impronta del pontificato

Bruno Secondin

Le «comunità di oranti, e in particolare quelle contemplative (...) costituiscono una istanza di discernimento e convocazione a servizio di tutta la Chiesa: segno che indica un cammino, una ricerca, ricordando all’intero popolo di Dio il senso primo e ultimo di ciò che esso vive» (n. 4; Regno-doc. 15,2016,480). Possiamo riassumere in questa frase la forza ispirativa della nuova costituzione apostolica Vultum Dei quaerere, a firma di papa Francesco, e resa pubblica il 22 luglio scorso. Essa viene in parte a dare proseguimento – «aggiornando e attualizzando (...) i valori permanenti» (n. 29; Regno-doc. 15,2016,488) – alla precedente costituzione apostolica Sponsa Christi di Pio XII (21.11.1950), che ha resistito per 66 anni, nonostante il Concilio e i profondi cambiamenti culturali ed ecclesiali successivi.

 

Attualità, 2016-4

Vita consacrata: concluso l'Anno Il necessario coraggio

Chiaroscuri di una vicenda ecclesiale a scarsa intensità

Bruno Secondin
Una «Chiesa che non sogna non è Chiesa, è solo apparato. Non può recare lieti annunci chi non viene dal futuro. Solo chi sogna può evangelizzare» (T. Bello, Sui sentieri di Isaia). Possiamo prendere questa frase icastica come chiave interpretativa per un bilancio dell’Anno della vita consacrata. Non perché essa sia oggi molto capace di sognare e di far sognare, almeno non lo è più in maniera paradigmatica, come forse è stata in passato.
Attualità, 2015-5

Papa Francesco - Anno della vita consacrata: fine dell'emarginazione

Un bilancio di metà percorso e alcuni stimoli contro pigrizie e resistenze

Bruno Secondin
Annunciato quasi a sorpresa durante il famoso incontro con l’Unione dei superiori generali (USG), a fine novembre 2013, l’Anno della vita consacrata ha preso inizio nella prima domenica di Avvento 2014 (30 novembre) con una solenne celebrazione in San Pietro, mentre papa Francesco era in visita in Turchia. Una veglia a Santa Maria Maggiore, molto partecipata e intensa, aveva anticipato la sera prima il clima e il coinvolgimento diretto di tanti religiosi a questo evento: quasi un sollievo e una ripresa di protagonismo dopo anni d’emarginazione ecclesiale e d’autoflagellazione da parte degli stessi consacrati per lo stato di anemia numerica e di progetti, e la difficile gestione della dislocazione geografica in atto verso i vari Sud del mondo. Un videomessaggio di papa Francesco alla veglia e poi un messaggio scritto per la celebrazione in San Pietro, completavano una settimana di particolare importanza «magisteriale».