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Attualità

Attualità, 3/2015

Papa Francesco - Giubileo: il tempo della misericordia

A due anni dall'elezione il papa convoca un Anno santo straordinario

Gianfranco Brunelli
Il 13 marzo, giunto al secondo anno di pontificato, papa Francesco ha annunciato a sorpresa l’indizione di un anno santo straordinario dedicato alla misericordia di Dio. «Sarà un anno santo della misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre” (Lc 6,36)» (Regno-doc. 10,2015,1). Inizierà l’8 dicembre prossimo (50° anniversario della chiusura del concilio Vaticano II) e si concluderà il 20 novembre del 2016, festa di Cristo re; la sua organizzazione è indicativamente affidata al Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.

Verso il Sinodo 2015 - Proposte: buone notizie per i confessori?

Una possibile conseguenza del dibattito sui divorziati risposati

Basilio Petrà
La tradizione morale cattolica è segnata dal Cinquecento in poi dalla presenza di un sistema morale che prende il nome di probabilismo. Pur essendo stato fortemente criticato e sottoposto alle ironie geniali di Blaise Pascal, esso non ha mai perso vitalità, dato che la sua utilizzazione pastorale – in particolare nel foro interno sacra-mentale – si è sempre mostrata molto preziosa. Il probabilismo si basa sul principio che la coscienza, che dubita fondatamente dell’obbligazione di una legge morale, non ha il dovere certo di seguirla e può seguire le opinioni che possono essere considerate dotate di probabilità o perché appaiono fondate al soggetto (se è in grado di valutare in modo competente) o perché appaiono fondate a persone riconosciute come competenti.

Verso il Sinodo 2015 - Proposte: Chiesa domestica

Valorizzare il dato sacramentale rispetto a quello giuridico

Vinicio Albanesi
In vista del prossimo Sinodo dell’ottobre 2015 è a mio avviso necessario proporre come tema centrale quello della sacramentalità della famiglia, determinando le sue funzioni quale protagonista della vita della Chiesa e non soltanto destinataria di cure e messaggi.

Papa Francesco - Romero beato: nessun altro al mio posto

Intervista a mons. Jesus Delgado Acevedo, già segretario di Romero e oggi vicario di San Salvador

Gabriella Zucchi
L’arcivescovo Óscar Arnulfo Romero verrà dichiarato beato a San Salvador il 23 maggio prossimo. Abbiamo posto alcune domande a mons. Jesús Delgado Acevedo,1 che fu suo segretario da quando mons. Romero venne nominato alla guida dell’arcidiocesi salvadoregna (1977) fino al martirio. Postulatore della sua causa di beatificazione nella fase diocesana, attualmente mons. Delgado è vicario generale dell’arcidiocesi di San Salvador, vicario episcopale per l’educazione e la cultura e direttore dei mezzi di comunicazione della Chiesa cattolica salvadoregna.

Biografia: "San Romero de América"

Gabriella Zucchi
Oscar Arnulfo Romero y Galdámez nacque a Ciudad Barrio, nel dipartimento di San Miguel, il 15 agosto 1917, festività dell’assunzione di Maria. Fu ordinato sacerdote a Roma il 4 aprile 1942. Nominato arcivescovo di San Salvador il 3 febbraio 1977 – siamo negli anni in cui la dittatura militare perpetrava continue violazioni dei diritti umani, soprattutto nei confronti dei contadini organizzati e di tutti coloro che ne assumevano le difese –, il 22 dello stesso mese fece ingresso in arcidiocesi, con una cerimonia semplice, assenti le autorità civili e militari. Pochi giorni dopo, e precisamente il 12 marzo, il neoarcivescovo fu profondamente segnato dall’assassinio del gesuita p. Rutilio Grande, a cui era legato da sincera amicizia.

Santa Sede - Finanze: un movimento lento

Guido Mocellin
È durata più o meno un anno la discussione interna ed esterna alla Santa Sede che ha condotto all’approvazione papale (22 febbraio 2015) e all’entrata in vigore (1o marzo 2015) degli statuti del Consiglio per l’economia, della Segreteria per l’economia e dell’Ufficio del revisore generale.

Stati Uniti - Vaticano II: generazione postconcilio

Due convegni celebrano un'eredità che ancora divide. La sfida del prossimo viaggio di Francesco

Massimo Faggioli
Nella Chiesa statunitense il 50° anniversario della conclusione del concilio Vaticano II sarebbe passato quasi totalmente inosservato, se non fosse per le numerose iniziative delle università e case editrici cattoliche che hanno ricordato e celebrato quell’avvenimento che oggi assume nuovo significato alla luce del pontificato di papa Francesco. In particolare due convegni tenutisi di recente a New York e a St. Paul (Minnesota) hanno fatto il punto della sua eredità.

America Latina - Pastorale mineraria: evangelico e sostenibile

Mauro Castagnaro
Un centinaio di operatori pastorali (preti, religiosi e laici), provenienti da 13 paesi, si sono riuniti in dicembre a Brasilia per il II Incontro latinoamericano su «Chiese e industria mineraria» (il primo si era svolto nel 2013 a Lima, con una trentina di presenze) per condividere le esperienze, sempre più diffuse, di diocesi e comunità cristiane costrette a misurarsi coi problemi socioambientali derivanti dalle attività estrattive, uno dei pilastri del modello di sviluppo fondato sul massiccio sfruttamento delle risorse naturali impostosi in America Latina e uno dei principali focolai di tensione sociale nel continente.

America Latina - Venezuela e Chiesa: il perché della violenza

Mauro Castagnaro
Il «problema maggiore e la causa di questa crisi generale è la decisione del governo nazionale d’imporre un sistema politico-economico di orientamento socialista marxista e comunista». Questo il passaggio centrale dell’esortazione pastorale Rinnovamento etico e spirituale di fronte alla crisi in cui il 12 gennaio la Conferenza episcopale venezuelana (CEV) ha denunciato «l’uso eccessivo della forza nella repressione delle proteste», che nel 2014 hanno provocato 43 morti e 800 feriti.

Ciad - Boko Haram: si può vincere

A colloquio con il missionario gesuita p. Franco Martellozzo

Giusy Baioni
Era il 1963 quando padre Franco Martellozzo, giovane studente gesuita, arrivava per la prima volta in Ciad con una chitarra in spalla. La capitale si chiamava ancora Port Lamy (oggi N’Djamena). Da allora, è passata una vita: oltre trent’anni a Bousso, poi, nel 1994, una nuova missione a Mongo, nel Nord del paese, dove la stragrande maggioranza della popolazione è musulmana. E da lì, oggi, ci racconta che cosa si muove sul terreno. Il Ciad è entrato da poco sulla scena internazionale come agente cruciale nella lotta a Boko Haram, che ha ormai da tempo valicato le frontiere nigeriane. Ora i paesi limitrofi si sono impegnati in una battaglia di cui il Ciad sembra il capofila. Poco se ne sa e poco se ne parla, qui. Ma il ruolo del Ciad, con il suo esercito organizzato e la sua determinazione, può essere cruciale nell’auspicata svolta che metta a tacere i fanatici di Abubakar Shekau (cf. Regno-att. 1,2015,27).

Africa - Elezioni 2015-2016: non bastano le urne

Davide Maggiore
Quasi la metà dei paesi africani, 26 (ma forse diventeranno 27) sui 54 ufficialmente riconosciuti dall’ONU, tra il 2015 e il 2016 sono andati o andranno al voto per eleggere un presidente o designare un primo ministro. Pur nella diversità delle condizioni di partenza dei vari stati, da questi 24 mesi di consultazioni uscirà un quadro di potere in grado d’influenzare notevolmente il futuro del continente.

Sudafrica: austerity

Davide Maggiore
Il Sudafrica deve fare di più. Ma rischia di doverlo fare con meno. A far uscire questa consapevolezza dai circoli relativamente ristretti di politici, economisti e commentatori è stato il ministro delle Finanze, Nhlanhla Nene, presen-tando il 10 febbraio il budget per il prossimo anno fiscale. «Anche se continuiamo a registrare una crescita positiva, molte imprese hanno faticato a realizzare profitti, la disoccupazione resta alta e il governo deve adattarsi a una crescita dei redditi più lenta», ha spiegato Nene rivolgendosi ai parlamentari e le sue parole erano state considerate persino troppo prudenti da molti osservatori, considerando i dati diffusi negli ultimi mesi.

Religione e libertà d'espressione: leggi a tutela di Dio

Dopo la strage nella redazione di Charlie Hebdo

Silvio Ferrari
Per molti secoli la religione è stata protetta, in tutti i paesi europei, con leggi che punivano il reato di blasfemia. Negli ultimi decenni queste leggi hanno subìto profonde trasformazioni e sono state predisposte altre forme di protezione giuridica della religione. Nel corso di questo processo, che è ancora lontano dall’essersi concluso, alcuni stati hanno cessato di proteggere Dio, la religione, le sue dottrine e i suoi simboli, e hanno invece iniziato a tutelare le persone che sono insultate, offese, discriminate o fatte oggetto di ostilità in ragione della loro fede religiosa. Si tratta di un cambiamento apparentemente minore, ma in realtà di grande importanza.

Pontificia università gregoriana: è oggi il tempo

Charles Taylor e la conferenza internazionale "Renewing the Church in a Secular Age"

Marco Bernardoni
Sostenere papa Francesco nel suo impegno di evangelizzazione in Occidente con intuizioni e competenze professionali diverse, come quelle che può offrire un gruppo di studiosi appartenenti agli ambiti delle scienze umane e sociali, della teologia e della filosofia. È l’impegno che si è assunto il progetto di ricerca «La fede in un’età secolare», lanciato nel 2009 e coordinato dal Council for Research in Values and Philosophy, che coinvolge oggi numerose istituzioni culturali in Europa e Nord America.

Il Regno - documenti online

I documenti pubblicati su Il Regno - documenti nn. 7-10/2015

Una teologia in uscita

Da Rosmini a papa Francesco tre direttrici per il futuro della Chiesa

Piero Coda
La Chiesa e la storia stanno vivendo un kairos peculiare ed esigente nell’incontro di Dio con noi umani e di noi tra noi in Dio: proprio di ciò la Chiesa è sacramento nella storia (cf. Lumen gentium, n. 1). Ce l’ha detto, a chiare lettere, cinquant’anni or sono, il concilio Vaticano II. Lo Spirito Santo – e chi, se non lui? – ridesta in noi oggi questa coscienza (che sempre di nuovo corre il rischio di adagiarsi e perdere mordente) attraverso le parole e i gesti di papa Francesco: la Chiesa – egli ci dice – ha da entrare con fedeltà e creatività in una tappa nuova dell’evangelizzazione (cf. Evangelii gaudium, n. 1), in una stagione nuova, cioè, nell’esperienza di grazia della sua identità e missione. In tutto ciò, dove sta o, meglio, verso dove ha da uscire – per far nostro l’invito chiaro e forte di papa Francesco – la teologia?

Libri del mese - Schede - Marzo 2015

Maria Elisabetta Gandolfi
Per la redazione delle Schede di questo numero hanno collaborato: Giancarlo Azzano, Marco Bernardoni, Maria Caterina Bombarda, Ilaria Chia, Eleonora Corti Savarese, Andrea Franzoni, Maria Elisabetta Gandolfi, Valeria Roncarati, Domenico Segna.

I. Illich, G. Sermonti, La cospirazione cristiana. Nella tirannia della scienza e della tecnica

Fabio Milana
Nel maggio 2002 un seminario riunì a Camaldoli alcune personalità e realtà associative del mondo cattolico che l’anno precedente, in occasione della riunione del G8 a Genova, avevano sottoscritto la lettera aperta La terza via (primi firmatari Giannozzo Pucci, Giuseppe Sermonti, Fabrizio Fabbrini, Franco Cardini), in polemica distinzione rispetto ad altre, e tra loro contrapposte, prese di posizione da parte di movimenti, comunità religiose, intellettuali pure loro cattolici. A distanza di tredici anni, la pubblicazione di atti e documenti relativi a quell’incontro restituisce le coordinate essenziali della controversia di allora; lo fa privilegiando il punto di vista di quanti, in essa, aspiravano a collocarsi «più a sinistra dell’estrema sinistra e più a destra dell’estrema destra, cioè altrove». Detto in breve, si tratta della prospettiva antimoderna, che non per caso si richiama a Maritain sin dalle prime pagine, e cerca poi d’aggiornarne il proposito, appunto «terzaforzista», di elaborare una posizione autonomamente, autenticamente cristiana oltre e contro le dialettiche stabilite del mondo contemporaneo.

K. Appel, Apprezzare la morte. Cristianesimo e nuovo umanesimo

Marcello Neri
Quando il cristianesimo pensa all’altezza delle sue Scritture è in grado di rimettere in circolo una visione dell’umano capace di riscattare le molte derive a cui il contemporaneo sembra abbandonarlo per poterlo, così, gestire con semplicità, quale mera funzione della grande macchina dell’apparato economico-mediatico che va tessendo la trama del suo incontrastato dominio. È proprio nello snodo più subdolo di questo processo che si va a inserire l’acuta riconfigurazione del cristianesimo offerta in questo volume da K. Appel, ordinario di Teologia fondamentale presso la Facoltà teologica cattolica dell’Università di Vienna. La ragione della fede cristiana è originariamente umanistica e, quindi, votata a pensare la figura concreta della finitudine (quella della morte, appunto) come costitutiva della relazione teologale, da un lato, e della doverosa critica di civiltà che compete a ogni cristianesimo degno del suo nome, dall’altro.

La «passione» di un bambino

Mariapia Veladiano
«In quella storia di sangue e corpi nudi che è la vita degli uomini» Pin viaggia con la furia senza pace di chi sente che ha una sua vita da vivere e che è ingiusto che il mondo ne faccia scempio. Schiacciato nel suo ruolo di fratello di una prostituta, che peraltro mezzo di quel mondo frequenta da cliente, strapazzato da Pietromagno suo padrone alla bottega, provocato sulla pistola da rubare, rito di passaggio smisurato che nessuno fra gli sfaccendati dell’osteria ha mai compiuto così terribile, pestato dai fascisti, malaccettato dai partigiani. Nel Sentiero dei nidi di ragno Calvino costruisce un’umana «passione» in cui il protagonista è un bambino che non ha nemmeno il sogno di avere un dio dalla sua parte (il testo, scritto nel 1947 e pubblicato anche nei «Meridiani» di Mondadori, è stato riletto in questi giorni da RAI Radio 3).

Editoria per ragazzi: imparare i bambini

A colloquio con Emanuela Bussolati

Sarah Numico
Incontro Emanuela Bussolati che illustra, scrive e progetta libri per i più piccoli da tanti anni ormai, ma ha l’entusiasmo di chi ha appena cominciato. La sua passione fin da piccola era il disegno. Ma come succede spesso, i genitori la indirizzarono agli studi classici. Architettura popolare fu la scelta di Emanuela dopo il liceo. Di quegli anni cita il periodo negli scout, assistente alle bambine dai 6 ai 10 anni e nella redazione del giornalino nazionale scout. Dopo la laurea, insieme a un lavoro part-time nello studio di un architetto, arrivò «per magia» – perché «la mia vita è magica» – racconta la Bussolati, la proposta di lavorare in un centro di psicologia dell’età evolutiva: attraverso questo lavoro recupera l’interesse per la comunicazione con i più piccoli, e al «piacere del fare» unisce «la curiosità pedagogica e psicologica verso questa età».

Europa - Povertà: crisi e sistema

Terzo rapporto di Caritas Europa sui paesi deboli dell'Unione Europea

Ferruccio Ferrante
Il terzo rapporto di monitoraggio dell’impatto della crisi economica in 7 «paesi deboli» dell’Unione Europea (Italia, Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda, Romania, Cipro), curato da Caritas Europa, contiene una serie di dati, testimonianze e raccomandazioni rivolte ai governi nazionali e alle autorità europee, in merito alla povertà e all’esclusione sociale determinate dalla crisi economica e aggravate dalle politiche di austerity e di spending review messe in atto in numerosi paesi dell’Unione.

Rapporto Caritas Europa: raccomandazioni e proposte

Caritas Europa

Europa - Russia: soffiare sui nazionalismi

Maria Elisabetta Gandolfi
C'è il fondato timore che all’interno del Parlamento di Strasburgo stia prendendo forma una vera e propria coalizione non solo antieuropea ma anche pro-Russia. Ne parlava un numero di febbraio dell’Economist («In the Kremlin pocket», www.economist.com 16.2.2015). In particolare tra i partiti – definiti «populisti» – sia di destra sia di sinistra, grazie a finanziamenti generosamente concessi da Putin (cf. tabella).

Ucraina; Chiesa d'Inghilterra - Elezioni; Concilio panortodosso; Convegno FCEI; Agrigento - Marcia interreligiosa; Bartolomeo I e Hollande; Legge lombarda anti-moschee

Daniela Sala
FebbraioUcraina – Lettera delle Chiese cristiane. Poche ore prima del vertice di Minsk (12 febbraio) tra i presidenti russo Putin e ucraino Poroshenko, insieme agli omologhi di Germania, Francia e Bielorussia, per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco, il 10 febbraio il Consiglio delle Chiese cristiane di tutta l’Ucraina – sin dall’inizio della crisi unito nella difesa dei confini nazionali –...

Ucraina; Expo; tra i baraccati a Ponte Mammolo; levare in alto i figli; Concistoro; Vangelo degli emarginati; Copri uccisi dall'ISIS; doccia per i barboni; preti sposati; esercizi di Quaresima

Luigi Accattoli
FEBBRAIO«Guerra fra cristiani» in Ucraina. «Io penso a voi, fratelli e sorelle ucraini… Pensate, questa è una guerra fra cristiani! Voi tutti avete lo stesso battesimo! State lottando fra cristiani. Pensate a questo scandalo. E preghiamo tutti, perché la preghiera è la nostra protesta davanti a Dio in tempo di guerra»: sono le forti parole che Francesco rivolge il 4 febbraio agli ucraini al termine...

Non come latte e miele

Le Chiese nell'Europa centro-orientale dopo il comunismo

Paul M. Zulehner
Non si tratta di riandare col ricordo al tempo che fu. Ma di reimparare la lezione di quegli interminabili anni che segnarono profondamente le Chiese e le società dell’Est europeo, analizzando i cambiamenti reali e le illusioni spezzate. Abbiamo chiesto al sociologo Paul Michael Zulehner un bilancio al futuro. «Le Chiese dell’Europa centro-orientale hanno davanti a sé un tempo nel quale occorre imparare il libero scambio di opinioni, il dialogo aperto, la critica e l’elaborazione collettiva dei conflitti, pena il rischio di trovarsi come un corpo estraneo non libero in mezzo alle culture della libertà riconquistata, specialmente per ciò che riguarda gli intellettuali le donne e i giovani. Non è saggio scambiare il vecchio nemico del “comunismo” (orientale) con il nuovo nemico del “liberalismo” (occidentale). La forza delle Chiese di domani deve venire di nuovo dall’interno del Vangelo, e non da un’inimicizia che ha il fiato corto. Le Chiese devono prendere posizione per qualcosa, e non combattere contro qualcosa». Papa Francesco mostra magnificamente come si fa. Dopo avere analizzato i casi lituano, russo (Regno-att. 1,2015,8), ungherese (cf. Regno-att. 2,2015,79), presentiamo, attraverso le testimonianze raccolte da Francesco Strazzari e da Sarah Numico, altri quattro paesi: Slovacchia, ex Germania orientale, Serbia e Bulgaria.

Slovacchia: una sorprendente resistenza

Intervista a Marian Gavenda

Francesco Strazzari
Marian Gavenda è uno storico con diverse pubblicazioni sulla vita della Chiesa nel paese danubiano, soprattutto durante il regime comunista. La sua biografia del card. Jan Korec è la migliore ricostruzione della repressione nei confronti dei credenti. Ha compiuto gli studi teologici clandestinamente, ed esercita il ministero pastorale a Bratislava.

Ex Germania orientale: dare coraggio ai cristiani

Intervista a mons. J. Wanke

Francesco Strazzari
Prima della rinuncia, il 1° ottobre 2012, il vescovo Wanke, classe 1941, diede alle stampe un volumetto: Date testimonianza della vostra speranza. Incoraggiamenti per cristiani. Un centinaio, di pagine, che sono il suo testamento.

Serbia: non lasciateci soli

Intervista a mons. S. Hocevar

Sarah Numico
Serbia sospesa. Serbia che guarda all’Unione Europea, ma che ha un legame strettissimo con l’Oriente del continente e la Russia in particolare. Serbia che si lecca ancora le ferite della guerra, in una regione dove la pace c’è, ma è fragile, perché gli Accordi di Dayton hanno ridisegnato le carte geografiche, ma la storia, le religioni e le etnie hanno bisogno di più tempo per imparare a convivere e trasformare la loro convivenza in ricchezza sociale, culturale, economica e politica. Mentre il Kosovo resta una ferita aperta, alla piccola Repubblica serba tocca nel 2015 la presidenza dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). L’impegno per una mediazione pacifica in Ucraina è la priorità in agenda. E nel cuore dei Balcani, in Serbia, la comunità cattolica è composta da ungheresi, croati, albanesi, bulgari, rumeni e ucraini, minoranza nella minoranza. Arcivescovo di Belgrado è Stanislav Hočevar, salesiano, classe 1945. Determinato, vicino al suo popolo, lancia un appello perché la Chiesa cattolica di questa regione non sia lasciata sola.

Bulgaria: i frutti del coraggio

Intervista a mons. C. Proykov

Francesco Strazzari
Mons. Christo Proykov è vescovo di Sofia e presidente della conferenza episcopale.

Dio usa dei cocci

Miserere, pentimento e perdono

Piero Stefani
Il Miserere (Sal 51) inizia con una soprascritta: «Salmo. Di Davide. Quando il profeta Natan andò da lui, che era andato con Betsabea». L’ambivalenza del verbo «andare», prossima al suo uso colloquiale, è già biblica.

Sull'articolo di p. Gamberini 1 e 2; Succede a Bologna

Sull’articolo di p. Gamberini / 1Caro direttore,pochi giorni fa ricevetti il n. 2 de Il Regno-attualità. Voglio ringraziarvi per l’articolo di Paolo Gamberini sul problema dell’omosessualità, che trovo proprio ben impostato e ricco. Spero che se ne discuta ampiamente per approfondirlo, magari anche correggerlo o completarlo. Per parte mia vorrei presentare queste osservazioni.Benissimo l’accento più...

La somiglianza del medico laico Canova al papa gesuita Francesco

Luigi Accattoli
Cristiani pronti a partire per soccorrere i più bisognosi in semplicità e povertà, esercitando l’arte di farsi accogliere e portando la gioia del Signore: uno dirà che sono i motti di papa Francesco, ma sono anche tutti in Francesco Canova (1908-1990). Persino la convinzione di non poter giudicare un gay che cerchi Dio. «Da Canova a Francesco» è il tema di questa puntata: per dire come papa Bergoglio non venga dal nulla e quanto fosse anticipatore dell’oggi il fondatore del CUAMM di Padova.