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Attualità
Attualità, 10/2013, 15/05/2013, pag. 267

Italia - Chiesa e mafia: Pino Puglisi, prete e martire. È stato beatificato il parroco di Brancaccio

F.M. Stabile
Ero già nel seminario maggiore di Palermo quando vi entrò Pino Puglisi. Anche se era due anni più anziano di me, eravamo nello stesso corso teologico. Dopo l’ordinazione presbiterale le nostre strade ebbero percorsi diversi, ma rimasero la stima e l’affetto. La mia rilettura all’indietro La vera riscoperta dell’intensa spiritualità e pastoralità di Puglisi l’ho fatta dopo la sua morte, quando sono stato nominato dal card. Salvatore De Giorgi delegato arcivescovile nella commissione diocesana che aveva il mandato di richiedere l’apertura del processo canonico per il riconoscimento dell’uccisione di Puglisi, per opera della mafia, come martirio cristiano. Fu in quell’occasione che, approfondendo tutte le carte di Puglisi e prendendo contatto con coloro che da lui erano stati formati e guidati, è nata in me la convinzione profonda della grandezza umana e cristiana di questo piccolo uomo, passato quasi inosservato ai mezzi di comunicazione sociale, ma che aveva tessuto una rete intensissima di relazioni umane e lasciato una profonda traccia di Vangelo in chi lo aveva conosciuto.

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