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Attualità
Attualità, 10/2013, 15/05/2013, pag. 274

Fragilità: Dio fra le macerie

L. Maggi
Dio è fragile. Non può contare sulla nostra adesione incondizionata. È sottoposto continuamente alla severa verifica del suo operato, alle nostre valutazioni sui vantaggi della relazione con lui. E quando i conti non tornano, perché Dio ci delude e risulta inadempiente, noi non gli rinnoviamo il contratto. Le ragioni di tale licenziamento in tronco possono essere serissime; e, tuttavia, il fatto di poter decidere di smettere di credere in lui e di poter recidere il patto, mette in chiara luce come sia inadeguata l’immagine classica di un Dio onnipotente. Egli è piuttosto un lavoratore precario, costretto a rinegoziare continuamente il contratto stabilito con noi.

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