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Attualità
Attualità, 8/2012, 15/04/2012, pag. 228

Firenze-Islam, luoghi di culto: una moschea nella città. La comunità musulmana coinvolge i cittadini

M. Bombardieri
Nel mese di marzo si è concluso il percorso partecipativo «Una moschea per Firenze. È possibile parlarne senza alzare la voce», promosso dall’Associazione Comunità islamica di Firenze e Toscana, grazie alla legge regionale 69/2007 che finanzia percorsi di discussione tra i cittadini su temi di interesse pubblico. Più di 2.000 sono state infatti le firme raccolte per richiedere il sostegno della Regione, che, prima di concedere il finanziamento, ha consultato il Comune di Firenze, per verificarne la disponibilità nell’ascoltare l’esito del percorso. Il numero crescente dei residenti musulmani da un lato e gli spazi poco dignitosi per il culto dall’altro hanno spinto la Comunità islamica a promuovere questa iniziativa, coinvolgendo i cittadini nella definizione di criteri e raccomandazioni per il miglior inserimento di una moschea in città.

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M. Bombardieri
La Giunta Pisapia ha mantenuto fede ai buoni propositi espressi, in campagna elettorale, nei confronti della comunità islamica milanese, avviando un percorso di studi sulle problematiche legate al culto con l’obiettivo di farvi fronte nel pieno rispetto delle leggi sulla libertà religiosa. Lo scorso luglio, in un’ottica d’apertura e ascolto, ha emesso la delibera n. 447545 che precisa le linee di indirizzo per «la promozione del dialogo interreligioso e per il sostegno del diritto della libertà di culto di tutte comunità religiose presenti nel territorio», anche di quelle non munite d’intesa con lo stato. Impegnata a «rendere operative tutte le proprie competenze in materia di diritto di libertà religiosa per la costruzione di una cittadinanza condivisa», l’amministrazione comunale di Milano ha deciso di avvalersi della consulenza gratuita del «Gruppo di lavoro per il dialogo interreligioso» composto da esperti nelle discipline legate alle tematiche religiose sotto il profilo socio-culturale e giuridico (Paolo Branca, Alessandro Ferrari, Silvio Ferrari, Natascia Marchei), i quali hanno già incontrato i rappresentanti delle varie realtà confessionali, individuando in primis problematiche inerenti all’esercizio del culto in luoghi dignitosi.
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M. Bombardieri
ono passati ormai più di sei anni dalla pubblicazione delle note vignette satiriche sul profeta Muhammad da parte della rivista danese Jyllands- Posten (cf. Regno-att. 4,2006,73) e dall’omicidio del regista olandese Theo Van Gogh, e sulla scena mediatica internazionale si presenta un nuovo caso di «manifestazione satirica del pensiero» o di «vilipendio del Profeta e dell’islam». Nel mese di settembre 2012, giusto 11 anni dopo il terribile attentato terroristico alle Torri Gemelle, viene fatto circolare su Youtube un trailer di 14 minuti su un presunto film intitolato Innocence of Muslims. Il video è stato prodotto da Nakoula Basseley Nakoula, cinquantenne egiziano di origini copte, residente a Los Angeles e attualmente agli arresti. Innocence of Muslims si presenta come una satira sulla vita del Profeta. Muhammad non solo è dipinto come un impostore ma è anche impersonato da un attore, contravvenendo così al divieto islamico di raffigurarlo. Si tratta in sostanza di un filmato amatoriale che solo in parte può racchiudere un vero storico, presentato in modo inattendibile e con il chiaro intento di provocare, gettare discredito sull’islam alimentando sterili polemiche ed esacerbando le relazioni con i musulmani.
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M. Bombardieri
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