A
Attualità
Attualità, 14/2012, 15/07/2012, pag. 441

Santa Sade - Nomine: Bertone rimane ancora

G. Brunelli
Tra fine giugno e i primi di luglio, prima di trasferirsi a Castel Gandolfo, Benedetto XVI ha cercato di mettere ordine in curia. Lo ha fatto attraverso alcune nomine in dicasteri di primo piano e attraverso alcune conferme. Dopo la lunga stagione di veleni – sei mesi di rivelazioni e polemiche esterne su scontri tra le tribù interne al Vaticano, e di atti concreti: un arresto, una defenestrazione, un’inchiesta ancora in corso e spostamenti vari di personale – ora sembra ritornata la quiete. I problemi, quelli veri, rimangono, mentre quella superfetazione interpretativa dei media che in questa materia spesso mescolano e sovrappongono le cose, quella è andata scemando da sé, per mancanza di notizie ed esaurimento del ciclo di interesse. La scelta più importante di tutte è la riconferma, ancora per un periodo indeterminato, del card. Tarcisio Bertone alla guida della Segreteria di stato. Bertone era stato al centro dello scontro. Gran parte di quel che usciva nei mesi scorsi, di fatto, danneggiava lui solo. Diversi esponenti interni alla curia e ai vertici degli episcopati avrebbero desiderato la sua sostituzione, del resto compirà nel dicembre prossimo 78 anni. Ma il papa ha deciso all’opposto. Bertone rimarrà il più a lungo possibile.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2015-2

Politica in Italia: una questione democratica

Renzi vince per solitudine. Senza oppositori il sistema politico rischia un nuovo blocco

G. Brunelli
L’elezione del XII presidente della Repubblica, il 31 gennaio scorso, nella persona di Sergio Mattarella (665 voti su 995, al 4o scrutinio), rappresenta, com’è stato osservato, il punto d’equilibrio più avanzato nel sistema attuale delle forze che interagiscono nelle istituzioni. Se il suggerimento a Renzi è venuto da Napolitano, è stato un buon suggerimento.
Attualità, 2015-2

Crisi ucraina: la sfida russa

Intervista a S. Shevchuk, arcivescovo maggiore degli ucraini

G. Brunelli
La crisi ucraina sembra giunta a un punto drammatico. Forse un punto di non ritorno. Il primate greco-cattolico: «Non è una guerra civile, ma un'aperta invasione delle forze russe in Ucraina»
Attualità, 2015-2

Santa Sede - Concistoro: non siamo una casta

G. Brunelli
La «riforma non è fine a sé stessa, ma un mezzo per dare una forte testimonianza cristiana; per favorire una più efficace evangelizzazione; per promuovere un più fecondo spirito ecumenico; per incoraggiare un dialogo più costruttivo con tutti. La riforma, auspicata vivamente dalla maggioranza dei cardinali nell’ambito delle congregazioni generali prima del conclave, dovrà perfezionare ancora di più l’identità della stessa curia romana, ossia quella di coadiuvare il successore di Pietro nell’esercizio del suo supremo ufficio pastorale per il bene e il servizio della Chiesa universale e delle Chiese particolari. Esercizio col quale si rafforzano l’unità di fede e la comunione del popolo di Dio e si promuove la missione propria della Chiesa nel mondo». Le parole con le quali papa Francesco ha aperto il Concistoro del collegio cardinalizio, il 12 e 13 febbraio scorso, indicano finalità, metodo e tempi della riforma.