Attualità, 12/2012, 15/06/2012, pag. 429
Il culto razionale. L'agire sorretto dal discernimento come culto gradito a Dio
Un paragrafo del recente documento della Commissione teologica internazionale, Teologia oggi: prospettive, principi e criteri (Regno-doc. 9,2012,269), è dedicato a un tema, in Italia, non attuale fin dal 1873. Esso si occupa infatti della funzione riservata alla teologia all’interno delle università. Alla nascita dello stato unitario nel 1861 le università italiane avevano cinque facoltà: Giurisprudenza, Medicina, Scienze, Lettere e filosofia, Teologia. Una dozzina di anni dopo quest’ultima fu soppressa senza essere mai più riaperta. Le attuali facoltà teologiche dipendono direttamente dalla Chiesa e non si vede all’orizzonte alcuna volontà di riportare la teologia nelle università statali. Il documento della Commissione teologica, in questo passaggio specifico, dimostra, quindi, la sua coerente natura internazionale. Tuttavia anche nel nostro paese vale la pena di riflettere ugualmente sulle sue proposte. Esse, al di là di specifici assetti istituzionali, si prefiggono infatti di indicare il ruolo riservato al sapere teologico nei confronti delle altre forme di conoscenza.
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