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Attualità
Attualità, 22/2011, 15/12/2011, pag. 730

Italia - Chiesa e camorra: l'arresto del boss. E le reazioni ambientali

D. Pizzuti
L'arresto di Michele Zagaria, boss del clan dei Casalesi, latitante da 16 anni, nascosto in un bunker tecnologicamente sofisticato nel suo stesso paese, capo di un impero economico narrato già da Roberto Saviano in Gomorra e da Rosaria Capacchione in L’oro della camorra, ed esibito con toni di esultanza nei resoconti dei telegiornali, ha riscontrato reazioni differenti nel suo ambiente. Abbiamo visto la soddisfazione delle forze di polizia che circondavano il latitante e di alcuni cittadini per la riuscita della difficile operazione, ma abbiamo anche letto e ascoltato di una certa indifferenza, ostilità e turbamento di altri cittadini che affermavano: «Non sono soddisfatto, perché per noi nulla è cambiato»; «scrivete – così si rivolge un ragazzo ai cronisti – che siamo dispiaciuti»; «era un amico che ti aiutava se avevi bisogno». Su una pagina di Facebook dedicata a Michele Zagaria dai suoi fan c’è chi inneggia al padrino di Gomorra, altri insultano le forze di polizia: «400 idioti che circondano un grande uomo», che diventa un mito.

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