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Attualità
Attualità, 12/2011, 15/06/2011, pag. 387

Perù - Movimenti: Una crisi nel sodalizio

G. Mocellin; F. Strazzari
Fino a pochi mesi fa, nella fotografia della Chiesa del Perù e dell’intero continente americano la Familia sodálite – «l’insieme delle persone e delle opere che condividono la spiritualità del Sodalicio de vida cristiana», come recita l’homepage del sito omonimo – avrebbe avuto un posto di primo piano: ricchezza di adesioni, di case (una anche a Roma), di opere e di visibilità. Al solo Sodalizio l’ultimo Annuario pontificio attribuisce 37 case e 251 membri, di cui 29 sacerdoti e 2 vescovi. Ma tra la fine di dicembre 2010 e i primi di febbraio 2011, tre fatti in rapida successione, hanno modificato il quadro e ora inducono gli osservatori a guardare con qualche preoccupazione a questa realtà ecclesiale, pensata e sviluppatasi come «comunità fraterna di laici consacrati, sacerdoti e coniugi» e infine articolatasi in una società di vita apostolica, il Sodalitium christianae vitae (SCV) propriamente detto, e in un’associazione internazionale privata di fedeli, il Movimiento de Vida Cristiana, entrambi con l’approvazione della Santa Sede (rispettivamente, 1997 e 1994), più altre quattro fondazioni femminili.

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