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Attualità
Attualità, 22/2010, 15/12/2010, pag. 775

Studio del mese - Minoranze rom e sinti in Italia. Politica e politiche fanno la differenza

T. Vitale
Spesso vengono chiamati «zingari», con un eteronimo forse probabilmente dal nome dell’antica setta eretica degli athìnganoi («intoccabili»), originario del 500 d.C. e con cui, nel XII secolo, vennero chiamate le popolazioni provenienti dall’Asia minore giunte nell’Impero bizantino. Ma non vi è una vera certezza: per altri il termine deriva da «egiziani », con le relative trasformazioni egypsy - gitani - zigani - zingari. Ciò che è importante è che questo eteronimo ha una struttura concettuale a tal punto flessibile da aver permesso, nel corso dei secoli, di includere in una stessa categoria «una varietà abbastanza composita di persone, con diversità culturali anche notevoli, il cui unico tratto comune è consistito, forse, in una stigmatizzazione negativa da parte di chi non si considerava zingaro». Eteronimo, dunque, frutto di un etichettamento, e molto differente dagli autonimi: roma (plurale di rom), manuš, sinti, kale, romanichals con i loro relativi sottogruppi.

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T. Vitale
Una stima numerica degli appartenenti alla minoranza rom è difficile. Molti documenti, anche recentissimi, della Commissione europea e del Consiglio d’Europa riferiscono sempre di circa 15 milioni di persone in tutto il mondo, di cui fra i 10 e i 12 milioni in Europa: il 60-70% nei paesi dell’Est e il 15-20% in Spagna e Francia. I dati comunque sono assai aleatori, non essendo possibile sapere esattamente chi appartiene a questi gruppi.