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Attualità

Attualità, 20/2010

Europa - Crisi finanziaria: lo scenario e le svolte. La ricaduta nella recessione è ancora possibile

P. Onofri
L'analisi delle crisi finanziarie più gravi del passato condotta da diversi autori suggerisce che la loro durata media è stata dell’ordine dei sei-sette anni per quanto riguarda il ritorno a condizioni di normalità per il settore finanziario e per la crescita, e molto più lunga, invece, per il rientro dal debito pubblico aggiuntivo che si era reso necessario per temperare gli effetti della crisi. Mentre però le singole crisi studiate sono intervenute in un paese per volta, mentre gli altri proseguivano sui loro normali trend di crescita, quella iniziata nel primo trimestre del 2007 è certamente una grave crisi finanziaria e soprattutto non è una crisi sperimentata in un singolo paese; da ciò conseguono effetti di amplificazione che l’hanno aggravata e ne rendono più difficile l’uscita. Inoltre, quelle analisi mostrano che le crisi finanziarie non hanno un’evoluzione lineare, bensì procedono a strappi e coinvolgono volta per volta settori diversi dell’economia.

Unione Europea - Chiesa e povertà: La scelta preferenziale

D. Sala
Mentre l’Europa si dibatte ancora profondamente nella crisi economica più grave dagli anni Trenta del secolo scorso, le Chiese cristiane domandano alle sue istituzioni di non abbandonare il suo modello di welfare, ma di rafforzare l’intervento sociale per garantire l’effettiva uguaglianza di diritti a tutti i suoi cittadini. E la lotta alla povertà e all’esclusione – sotto il concetto di «giustizia sociale» – si salda indissolubilmente all’impegno per la giustizia ambientale.

Medio Oriente - Sinodo dei vescovi: futuro e martirio. Roma, 10-24 ottobre 2010

L. Prezzi
I 58 cristiani massacrati nella cattedrale di Baghdad (Iraq) il 31 ottobre rappresentano il commento più drammatico al Sinodo sul Medio Oriente.1 Lo scontro fra polizia e terroristi produce vittime cristiane, come in molti altri casi quando le logiche etniche, politiche e religiose schiacciano le minoranze più deboli e non armate. Tragedie similari, distribuite lungo i decenni scorsi, arrivano in Sinodo nelle forme pacate delle riflessioni e delle preghiere liturgiche. Ma il dramma è dietro ogni intervento e ogni sorriso. Senza per questo avvelenare un’atmosfera di grande serenità e cordialità.

La Chiesa caldea: Il martirio è il nostro carisma

L. Sako
La Chiesa caldea è una Chiesa molto antica, forse la più antica. Secondo la tradizione è stata fondata da san Tommaso, mar Addai e mar Mari che hanno portato il cristianesimo nell’impero persiano già dagli anni 42-49 d.C. Gli apostoli hanno predicato ovunque vi erano comunità ebraiche in questa regione (Mesopotamia e Babilonia) e così la Chiesa ha avuto un rapido sviluppo nei primi secoli grazie al fatto che i cristiani non erano perseguitati. Dopo l’esilio dei giudei del 587 a.C., erano rimaste molte famiglie: per questo motivo la nostra liturgia è giudeo-cristiana. Quest’anno abbiamo festeggiato il 1.600° anniversariodel primo Sinodo tenuto nel 410 (Concilio di Seleucia). Nell’VIII e IX secolo, all’epoca dell’impero abbaside, quando Baghdad ne era la capitale, i cristiani avevano assunto un’importanza particolare, eccellendo soprattutto nelle ricerche scientifiche e filosofiche. Durante il patriarcato di Timoteo I (780-823), la Chiesa si estendeva per tutta l’Asia, tanto che nel Medioevo avevano raggiunto le 220 diocesi!

Africa - Lettera dall'Uganda: la missione non è finita. Mons. Giuseppe Franzelli, vescovo di Lira

G. Franzelli
Nel 2011 in Uganda si terranno le elezioni presidenziali, cui il paese si sta preparando con le primarie interne ai partiti. Sono avvenuti violenti scontri tra fazioni avverse; la conferenza episcopale stessa ai primi di settembre era intervenuta dicendosi preoccupata per la libertà di stampa, «uno dei principali strumenti della partecipazione democratica», «indispensabile» e tuttavia «minacciata un po’ in tutto il mondo» e anche in Uganda. Scrivendo una delle consuete lettere a familiari e amici (cf. Regno-att. 12,2009,384), mons. Giuseppe Franzelli, comboniano di origini bresciane e dal 2005 vescovo di Lira, non solo presenta uno spaccato di Chiesa e di società d’Africa, raccontando dell’improvvisa scomparsa di due missionari, del clima teso e incerto in una nazione popolata al 48,7% da giovani con meno di 15 anni, della barbara uccisione di una bambina. Ma s’interroga e interroga sulle ragioni del servizio missionario e sulla necessità di un continuo rinnovamento dell’annuncio del Vangelo «nella sua radicalità».

CCEE - SCEAM: Il tratto della reciprocità

M.E. Gandolfi
A un anno dalla celebrazione del II Sinodo continentale dedicato all’Africa (cf. Regno-att. 20,2009, 707; Regno-doc. 21,2009,665), i «vescovi provenienti dall’Europa e dall’Africa come rappresentanti del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (CCEE) e del Simposio delle Conferenze episcopali d’Africa e del Madagascar (SCEAM)» si sono riuniti ad Abidjan, Costa d’Avorio, dal 10 al 14 novembre. Dopo il simposio di Roma nel novembre 2004 su «Comunione e solidarietà tra l’Africa e l’Europa nell’epoca della mobilità umana» (Regno-att. 20,2004,680), che ha dato il via a una forma di collaborazione sistematica tra gli organismi che rappresentano i vescovi nei due continenti, si sono tenuti seminari a partecipazione più ristretta su temi che declinano nel concreto la collaborazione annunciata. Il primo è stato a Elmina in Ghana nel 2007, nel 200° anniversariodell’abolizione della schiavitù in Africa (Regno-doc. 7,2008,218); il secondo a Liverpool, Regno Unito, nel 2008 sul tema «Le migrazioni come nuovo spazio d’evangelizzazione e di solidarietà»; il terzo, l’attuale, su «Nuova situazione della missione ad gentes: scambio di sacerdoti e operatori pastorali – Formazione e vocazioni».

Spagna - Benedetto XVI: pellegrinaggio e bellezza. Il viaggio a Santiago de Compostela e Barcellona

A.M. Valli
Io direi che questo viaggio ha due temi. Ha il tema del pellegrinaggio, dell’essere in cammino, e ha il tema della bellezza, dell’espressione della verità nella bellezza, della continuità fra tradizione e rinnovamento». Sabato 6 novembre 2010, conversando con i giornalisti sul volo da Roma verso Santiago de Compostela, è stato lo stesso Benedetto XVI a mettere a fuoco così gli argomenti al centro del suo diciottesimo viaggio internazionale, il secondo in Spagna dopo quello del 2006 per l’incontro internazionale delle famiglie a Valencia. Due le mete del viaggio e due i motivi specifici. A Santiago de Compostela l’omaggio a san Giacomo e ai luoghi legati alla sua memoria in occasione dell’anno santo compostelano, celebrato ogni volta che la festa del santo, il 25 luglio, cade di domenica. A Barcellona la dedicazione dell’incompiuto tempio della Sagrada familia a 128 anni dall’avvio dei lavori da parte dell’architetto catalano Antoni Gaudí (1852-1926); cf. in questo numero a p. 683. Contesti diversi, ma uniti dalla dimensione della fede religiosa e da due modi di esprimerla (il pellegrinaggio e la costruzione di cattedrali) che fanno parte dell’identità europea.

Santa Sede - Violenze sessuali: la Chiesa è un'alleata. F. Lombardi a una manifestazione di vittime

F. Lombardi
Da tempo correva sulla rete l’invito a prendere parte a una manifestazione in San Pietro a Roma il 31 ottobre, per dare voce alle vittime di violenze sessuali in ambito ecclesiastico di tutto il mondo. Animato dal gruppo statunitense Survivors’ voice, l’appello, che proclamava il 31 ottobre «giornata della riforma», ha raccolto alcuni rappresentanti dagli USA, dall’Europa e soprattutto dall’Italia, che aveva tenuto il suo primo incontro «nazionale» a Verona a fine settembre (Regno-att. 18,2010,596). L’amministrazione romana non aveva concesso alla manifestazione – un gruppo, secondo i giornalisti, tra le 60 e le 100 persone – d’arrivare fin sotto le finestre del papa e così è stata fermata a Ponte Sant’Angelo, a pochi metri in linea d’aria da piazza Pia, sede di Radio vaticana, dove ha l’ufficio il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Egli ha deciso di scendere e d’incontrare i manifestanti, preparando un comunicato in inglese da leggere, previo consenso degli organizzatori, i quali in quel momento erano assenti. Nell’attesa, tuttavia, si sono avvicinate le telecamere e qualcuno ha lanciato un «Vergogna!» nei suoi confronti. Il direttore è così tornato nel proprio ufficio nel quale più tardi ha incontrato privatamente una piccola delegazione a cui ha consegnato il testo. Il gruppo intanto aveva raggiunto piazza San Pietro e affidato alcune lettere per il papa alle guardie svizzere di stanza davanti al Portone di bronzo. L’incontro – ci ha riferito lo stesso p. Lombardi – è stato «utile e istruttivo», ma ha messo in risalto le «posizioni distanti quanto a valutazione di ciò che fa la Chiesa», come emerge anche dalla breve risposta che il gruppo statunitense gli ha rivolto il giorno successivo. È stato apprezzato comunque il gesto di volerli incontrare, di voler parlare con loro, nel tentativo di mostrar loro che la Chiesa è «un’alleata», come scrive padre Lombardi nel comunicato che qui presentiamo in una nostra traduzione dall’inglese (M.E. G.).

Legionari - Santa Sede: I consiglieri e il programma

L. Prezzi
Il giorno prima dell’annuncio ufficiale della sua nomina a cardinale, mons. Velasio De Paolis, delegato papale per la Congregazione dei legionari di Cristo (dal 9 luglio), ha scritto una lettera programmatica ai religiosi (19 ottobre) per informarli delle nomine pontificie dei quattro consiglieri che lo avrebbero affiancato nel governo: mons. Brian Farrel, legionario e segretario del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (su posizioni riformiste e critiche della gestione precedente), p. Gianfranco Ghirlanda e p. Agostino Montan (ambedue giuristi, ex rettore della Gregoriana il primo, direttore dell’ufficio del Vicariato di Roma per la vita religiosa, il secondo; in sintonia con l’opportunità di una revisione profonda della congregazione), mons. Mario Marchesi, vicario generale della diocesi di Cremona (docente presso l’università dei legionari e in sintonia con i superiori della Legione).

Benedetto XVI - Concistoro: Si rafforza la curia

G. Brunelli
Il 20 novembre Benedetto XVI tiene il suo terzo concistoro. In tutto sono 24 i nuovi cardinali creati: 20 con diritto di voto in caso di conclave; 4 ultraottantenni. L’annuncio è stato dato dal papa stesso il 20 ottobre con queste parole: «Con gioia annuncio che il prossimo 20 novembre terrò un concistoro nel quale nominerò nuovi membri del Collegio cardinalizio. I cardinali hanno il compito di aiutare il successore dell’apostolo Pietro nell’adempimento della sua missione di principio e fondamento perpetuo e visibile dell’unità della fede e della comunione nella Chiesa (cf. Lumen gentium, n. 18)».

Benedetto XVI - Postsinodale Verbum Domini. Parola: una e plurale

L. Prezzi
L'11 novembre è stata pubblicata l’esortazione apostolica postsinodale relativa al Sinodo sulla parola di Dio, celebrato nell’ottobre del 2008. Porta il titolo Verbum Domini e si sviluppa in un testo ampio (124 numeri, per circa 200 pagine), distinto in tre parti: la parola di Dio, la Parola nella Chiesa, la Parola al mondo. Rappresenta un convincente testo di sintesi del lungo percorso sinodale, del tratto di storia che va dalla costituzione conciliare Dei Verbum a oggi e dell’apporto specifico di Benedetto XVI. Il tratto maggiormente distintivo del vasto affresco è lo sviluppo dell’analogia della Parola, l’idea della pluriformità con cui la rivelazione di Dio giunge ai credenti e agli uomini. La sacra Scrittura è un elemento centrale di una costellazione di sensi e di modalità con cui avviene la comunicazione di Dio. Se il Vaticano II ha evidenziato con forza la dimensione della Scrittura, recuperando un ritardo storico sia dal punto di vista teologico sia nella pratica dei fedeli, l’attuale coscienza di Chiesa recupera in armonia l’insieme degli elementi che compongono il processo di rivelazione di Dio, proprio grazie alla rinnovata centralità della Parola.

USA - Elezioni di medio termine: la fine del cattolicesimo pubblico. Chiesa, Obama e repubblicani

M. Faggioli
L'elezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti nel 2008 ha inaugurato una nuova stagione della storia americana. Ma più che il Giosuè della «Joshua generation » che approda alla terra promessa, Obama sembra oggi un Mosè accusato dal popolo durante l’esodo nel deserto. I risultati delle elezioni di medio termine del 2010 potrebbero indicare che anche l’America soffre una contrazione dei cicli politici, ovvero segnalare il riavvio di un ulteriore ciclo, quello aperto da Reagan, che si pensava esaurito con G.W. Bush. Obama ha instradato il tentativo di uscire da una crisi economica epocale che ridefinisce il ruolo dell’America nel mondo e ne evidenzia la dipendenza geopolitica dall’area dell’Asia-Pacifico: ma non sempre le politiche coraggiose fanno una politica efficace.

Stati Uniti - Vescovi: Dolan presidente

T.J. Reese
Nella loro assemblea annuale svoltasi nella settimana dal 15 al 18 novembre a Baltimora, i vescovi degli Stati Uniti hanno indicato che manterranno la loro inclinazione conservatrice sia nella Chiesa sia nella politica americana. Questa svolta a destra è divenuta evidente sei anni fa, quando il card. Francis George di Chicago fu eletto vicepresidente della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (USCCB; cf. Regno-att. 20,2004,661). L’elezione del vicepresidente è importante, perché tradizionalmente i vescovi dopo tre anni, all’elezione successiva, scelgono come loro presidente il vicepresidente.

Brasile - Elezioni: Una donna alla guida

M. Castagnaro
Il 31 ottobre Dilma Rousseff, candidata del Partito dei lavoratori (PT), ha sconfitto al ballottaggio col 56% dei voti José Serra, leader del liberale Partito della social democrazia brasiliana (PSDB) e dal 1°gennaio 2011 sarà la prima donna a guidare il più grande paese dell’America Latina. Suo «impegno fondamentale», ha dichiarato dopo la vittoria, sarà «sradicare la miseria e creare opportunità per tutti i brasiliani e tutte le brasiliane», presumibilmente proseguendo in quel mix di politiche economiche ortodosse e massicci programmi sociali che ha permesso al Brasile una grande crescita insieme all’uscita dalla miseria di almeno 30 milioni di persone e ha garantito al presidente della Repubblica uscente, Luiz Iñacio «Lula» da Silva, di giungere alla fine di un doppio mandato con una popolarità all’80%.

Italia - Conferenza episcopale: cristiani si diventa.Orientamenti pastorali per il prossimo decennio

G. Brunelli
I nuovi orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020 della Conferenza episcopale italiana, dedicati alla formazione dell’uomo cristiano, intitolati: Educare alla vita buona del Vangelo, sono stati resi noti a fine ottobre (cf. Regno-doc. 19,2010,601ss) La scelta di dedicare un’attenzione specifica al campo educativo trae origine dal IV Convegno ecclesiale nazionale (Verona, ottobre 2006). Ma già Verona era stato un compromesso tra diverse linee pastorali. Per un verso i nuovi orientamenti sono il compimento in chiave pastorale della linea che ha identificato nella scelta culturale (attraverso il «Progetto culturale ») la frontiera decisiva, pubblica ed ecclesiale, del cattolicesimo italiano, per l’altro essi interpretano la linea di chi, vedendo nella precedente soprattutto i rischi e le derive politicistiche, vuole marcare una maggiore attenzione alla formazione delle coscienze, all’annuncio cristiano, al binomio vocazione e testimonianza.

Omelia di pietra. La Sagrada familia e il compimento spirituale di Gaudì

J.-P- Hernández
Lo scorso 7 novembre a Barcellona Benedetto XVI ha dedicato una solenne liturgia all’opera d’arte che molti hanno definito «una cattedrale nel deserto» (cf. in questo numero a p. 669). Il «Tempio espiatorio della Sagrada familia», elevata a rango di basilica, è senza dubbio l’opera più conosciuta del geniale architetto Antoni Gaudí. Ma è soprattutto una «pietra d’inciampo» nel contesto culturale della Barcellona odierna, dove i modelli di laicità non riescono ancora a liberarsi da schemi ottocenteschi marcati da feroci contrapposizioni.

Libri del mese Novembre 2010 - Schede

M.E. Gandolfi
I «Libri del mese» si possono ordinare indicando il numero ISBN a 12 cifre: - per telefono, chiamando lo 049.8805313; - per fax, scrivendo allo 049.686168; - per e-mail, all'indirizzo vendite.dirette@dehoniane.it - per posta, scrivendo a Centro Editoriale Dehoniano, via Nosadella 6, 40123 Bologna.

A. Sen, L'idea di giustizia

A. Sen

Teologia - Università: non ideologia, scienza. Autorità nella Chiesa e libertà della ricerca

S. Biancu
In queste pagine vorrei leggere la questione dell’autorità (e della libertà) nella Chiesa da una prospettiva particolare e, apparentemente, un po’ decentrata: a partire cioè dalla questione della legittimità della presenza della teologia all’università. Ovvero: la questione della legittimità della presenza del sapere (scientifico) della fede all’interno di quello che è oggi lo «spazio pubblico» del sapere: la questione, dunque, della teologia come scienza critica accanto ad altre scienze critiche. Perché dunque questo problema avrebbe a che vedere con la questione dell’esercizio dell’autorità nella Chiesa? Perché – evidentemente – se la teologia ambisce a essere un sapere critico tra altri saperi critici, la sua dipendenza da un’autorità ecclesiale (e, in ambito cattolico, magisteriale) non è irrilevante. Questa, perlomeno, è la tesi di coloro che – dal di fuori – ritengono che la teologia non sia una disciplina «universitaria », e non lo sia nella misura in cui appunto non è un sapere libero, ma sottomesso a delle autorità.

Italia - Teologia: Dell'autorità e della libertà

S. Biancu
L'autorità nella Chiesa e la libertà del cristiano» è il titolo di un convegno che si è svolto l’11 novembre scorso all’Università cattolica di Milano sotto il patrocinio del Pontificio consiglio della cultura. Promosso dalla Federazione universitaria cattolica italiana (FUCI) e dal Movimento ecclesiale di impegno culturale (MEIC) dell’Università cattolica, ha visto la partecipazione di alcuni esponenti di spicco della teologia e della filosofia italiana: l’arcivescovo Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi, Francesco Botturi (Università cattolica), Andrea Grillo (Pontificio ateneo Sant’Anselmo), Cettina Militello (Pontificia facoltà teologica Marianum), Alessio Persic (Università cattolica), don Dario Vitali (Pontificia università gregoriana). La pluralità degli approcci disciplinari e la diversità dei tagli delle differenti relazioni rende difficile riportare in forma sintetica e unitaria i risultati del convegno. Una difficoltà accentuata dal fatto che non sembra si sia potuti giungere a un accordo univoco intorno alla natura e alle condizioni di esercizio dell’autorità nella Chiesa (soprattutto per quanto riguarda l’autorità dottrinale). Segno, probabilmente, che la questione non è ancora del tutto matura: e questo sia a livello di riflessione teologica, sia a livello di recezione magisteriale, sia a livello di pratiche concrete di esercizio.

Italia - Libertà religiosa: quando la normativa tace. Minoranze religiose e federalismo all'italiana

A. Ferrari
Non so che impressione abbia fatto alle minoranze religiose storiche del nostro paese assistere alle celebrazioni del 140o anniversario della breccia di Porta Pia, cui ha preso significativamente parte il cardinale segretario di stato. Per le nuove minoranze, ortodossi e musulmani, tali celebrazioni sono state semplicemente la testimonianza del carattere cattolico dello stato italiano e hanno potuto essere inquadrate con una certa facilità all’interno delle categorie proprie a questi gruppi religiosi, come la «sinfonia» ortodossa e il pendolarismo musulmano tra teocrazia, cesaropapismo e giurisdizionalismo. Quanto alle vecchie minoranze, l’impressione è che l’importante ruolo da queste giocato nella costruzione dello stato unitario, che fu per loro occasione di diffusione nazionale e, nonostante tutto, garanzia di libertà religiosa, sia, oggi, piuttosto trascurato.

Chiesa in Danimarca - Accordo di Porvoo

D. Sala

Gran Bretagna - Ex anglicani nella Chiesa cattolica

D. Sala

Serbia e Kosovo - Intronizzazione del patriarca Irinej a Pec

D. Sala

Dialogo cattolici-luterani USA - Rapporto finale

D. Sala

Cattolici-ortodossi - Il Forum teologico

D. Sala

Evangelicali - Movimento di Losanna

D. Sala

Palermo

L. Accattoli

Piacenza - Sarah - Nosiglia

L. Accattoli

Ubicumque et semper

L. Accattoli

Santa Camilla e santa Giulia

L. Accattoli

Nuovi cardinali

L. Accattoli

Sinodo Medio Oriente

L. Accattoli

Diritto di emigrazione

L. Accattoli

Tarek Aziz

L. Accattoli

IOR

L. Accattoli

Lombardi su pedofilia

L. Accattoli

Il Vangelo nella società occidentale scristianizzata: Chiesa, che fare?

S. Dianich
Guardare la Chiesa con fedeltà significa anche interrogarsi su come essa possa riprendere il cammino nelle difficoltà attuali. Questo saggio che abbiamo chiesto al teologo Severino Dianich vuole aprire un confronto e un dibattito sul futuro della nostra Chiesa. «Cadranno molte cose, perderanno smalto o forse spariranno molte istituzioni, ma sono convinto che allora, nella semplicità e nella povertà, si ritroverà più fresco lo slancio del Vangelo. Già ne stiamo scorgendo i segni, per esempio, nella invenzione di nuove forme per l’evangelizzazione adatte alla nostra gente, nella incipiente cura dei catecumeni nelle Chiese locali, nella crescita del numero di adulti che chiedono il battesimo. La spogliazione a cui la Chiesa in futuro sarà esposta dovrebbe portare con sé un solo rammarico, quello per gli uomini che perdono la fede, perché li amiamo». Il dossier chiude indicando la sfida di ritrovare uno stile cristiano per questo tempo. Del recente viaggio di Benedetto XVI nel Regno Unito, il Daily Mail ha scritto: «Le sue parole hanno emanato una grande autorevolezza», perché pronunciate «nel modo più calmo, più mite e meno altisonante possibile». In maggiore povertà e con più sincera umiltà recupereremo una più ampia libertà e, quindi, l’entusiasmo e l’audacia per andare incontro a tutti.

Onora tuo padre e tua madre. La presenza di Dio attraverso loro

P. Stefani
Onora tuo padre e tua madre».1 Il fortunato libro di Gad Lerner Scintille inizia con una pagina che, lo si comprende a prima vista, è stata scritta da ultimo. Non è una prefazione, né una nota di ringraziamento: è una giustificazione per i molti passi – schietti fino all’eccesso – dedicati al padre, e in subordine alla madre, presenti nel libro. Si tratta di giudizi severi e, per il lettore, non di rado imbarazzanti. Nelle prime righe del testo ci si imbatte in un richiamo a una parola antica. Il riferimento ha un valore apologetico. Attraverso di esso, Lerner vuole far balenare l’idea che la conflittualità del figlio nei riguardi del proprio padre possa tramutarsi in una forma di rispetto tanto nei confronti di sé stessi quanto di colui che ci ha dato la vita. Per far ciò, egli si appella ai Dieci comandamenti. Nella sua versione originale, il precetto di onorare padre e madre fa ricorso all’imperativo ebraico kabbed (cf. Es 20,12). Lerner, giustamente, ricorda che l’etimo della radice verbale kbd è contraddistinto dall’idea di peso. Nella sua lettura lo scopo del comandamento andrebbe perciò individuato nella capacità di dare il «giusto peso» ai genitori. Si tratta di un atteggiamento adulto che consente un ritorno solo dopo che è avvenuto un distacco. Scintille simboleggia tutto ciò attraverso il comando biblico rivolto ad Abramo di uscire dalla propria terra, dal proprio parentado e dalla casa di suo padre (cf. Gen 12,1).

F. Peradotto (15.1.1928-1.11.2010): Prete a Torino. Fra i giornali, la curia e la strada

M. Guasco
Solo chi non conosceva don Franco Peradotto può essersi stupito del fatto che in un momento solenne come quello di un funerale, un signore si sia avvicinato alla bara e vi abbia deposto una sciarpa granata, espressione di una parte della tifoseria torinese. Don Franco era tante cose per tutti, ma non aveva dimenticato una delle dimensioni più semplici e popolari, quella del tifo calcistico. Era nato a Cuorgnè, nel Canavese, il 15 gennaio 1928. Ordinato prete dal card. Fossati nel 1951, esercitò il suo ministero in una delle zone operaie più difficili, ma certo anche più stimolanti. Presto però si sarebbe manifestata la sua vera vocazione, quella di giornalista e comunicatore.

Perché amare ancora questa Chiesa? Appunti per un dibattito

L. Accattoli
Perché amare ancora questa Chiesa? Risposta breve: «Perché è la mia famiglia e la mia patria, perché in essa sto a mensa con il Signore e con i fratelli, perché nello scambio con i suoi santi visibili e nascosti si ravviva la mia fede nel Dio di Gesù Cristo e apprendo a cogliere i segni della presenza del suo amore nell’umanità di oggi, che ne ha grande bisogno». Lettore mio non temere, non mi sono montato la testa.

Regno Attualità 20 2010. La rivista completa

Redazione
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