Attualità, 2/2009, 15/01/2009, pag. 17
Austria - Chiesa e società: tranquillità apparente. A dieci anni dal «Dialogo per l'Austria»
Sarà forse per questa atmosfera serena; sarà perché l’Austria non è più al centro di infuocati dibattiti in campo ecclesiale; sarà perché Roma ha affidato la sorveglianza della Chiesa al card. Christoph Schönborn, teologo assai vicino al papa; sarà che Vienna ha perso il prestigio storico di finestra aperta sull’Est: di fatto si ha l’impressione che domini una tranquillità inerte. Sorprendente per chi ricorda la drammatica e vivace assemblea voluta dai vescovi austriaci, nel contesto del famoso «Dialogo per l’Austria». Allora Il Regno titolava il reportage: «Riconciliare la Chiesa». Titolo che in sintesi dava atto di una Chiesa in fermento. Convennero a Salisburgo trecento delegati di associazioni e movimenti, gruppi di ogni credo politico ed estrazione sociale, noti conservatori e progressisti, fedeli ai ferri corti con la gerarchia locale e con la curia romana.
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