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Attualità
Attualità, 6/2007, 15/03/2007, pag. 149

Martini - Ottant'anni: pensare e pregare con Gesù

C.M. Martini

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Leggi anche

Documenti, 2006-15

Ai limiti della vita

C.M. Martini, I. Marino
Il dialogo sui temi della bioetica e delle biotecnologie fra il card. Carlo Maria Martini e il prof. Ignazio Marino, pubblicato su L’Espresso il 27 aprile 2006 e integrato con un testo apparso su Famiglia cristiana del 29 maggio, affronta molti temi oggi in discussione: dall’inizio della vita alla fecondazione assistita, dalla ricerca sulle cellule staminali embrionali al destino degli embrioni congelati, dalle adozioni per i singles al dramma dell’aborto, dalla donazione degli organi alla prevenzione dell’AIDS, dall’accanimento terapeutico alla determinazione sulla fine della vita, fino al ruolo e ai limiti della scienza e della tecnica. Ma più ancora dei contenuti il dialogo si caratterizza per la modalità: entrambi gli interlocutori si legittimano a vicenda come portatori di verità nel solco della propria competenza (cf. Regno-att. 10,2006,298). Nato in un contesto di opinione pubblica laica e per un pubblico vasto, il dialogo ha provocato nell’ambito ecclesiale molta attenzione, qualche dissenso e alcuni silenzi. Nei mesi successivi ha visto crescere una recezione ampia: dai siti Internet ai dibattiti culturali. Fra le riviste che l’hanno ripreso integralmente si possono ricordare: Documents d’Eglésia (n. 879, 1.8.2006; Spagna), SIC (n. 685, giugno 2006; Venezuela), Mensaje (n. 549, giugno 2006; Cile).
Documenti, 2006-15

Il dialogo e i principi

C.M. Martini, I. Marino
un mese circa di distanza dall’uscita su L’Espresso del «Dialogo sulla vita» riportato in queste pagine, il card. Martini e il prof. Marino hanno affidato al direttore di Famiglia cristiana, don Antonio Sciortino, alcune precisazioni. Le riportiamo così come sono comparse sul n. 22 (28.5.2005) del popolare settimanale.
Documenti, 2005-13

Il Signore verrà

Card. C.M. Martini, 25 anni di episcopato
In occasione del 25° di episcopato del card. Carlo Maria Martini, la diocesi di Milano ha offerto al suo arcivescovo emerito due celebrazioni liturgiche: l’8 maggio in Duomo e il 10 al seminario di Venegono. Sotto il segno del rendimento di grazie «perché mi è stato dato di rendere testimonianza al messaggio della tenerezza di Dio» la prima omelia; sulla veglia dei pastori su se stessi e sul gregge in tempi difficili, la seconda. Entrambe hanno una marcata tensione escatologica: «Si dice giustamente che nel mondo c’è molto relativismo, che tutte le cose sono prese quasi valessero come tutte le altre, ma c’è pure un “relativismo cristiano”, che è il leggere tutte le cose in relazione al momento nel quale la storia sarà palesemente giudicata» (Duomo); a Gerusalemme per influsso dello Spirito, Martini affida la Chiesa di Milano alla Parola, perché attraverso la Parola riconosca il mistero d’Israele e abbia il coraggio di guardare alla «gloria di Dio» risplendente nell’ignominia della croce del Figlio (Venegono).