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Attualità
Attualità, 10/2006, 15/05/2006, pag. 358

Politica: più Vangelo e meno morale

M. S.

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Documenti, 2020-21

Etica della finanza nella Chiesa

CEI - Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute; Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace

Presentato lo scorso 26 ottobre dalle competenti commissioni episcopali della Conferenza episcopale italiana, ma atteso almeno dal 2017 (cf. Regno-att. 14,2017,402), il documento La Chiesa cattolica e la gestione delle risorse finanziarie con criteri etici di responsabilità sociale, ambientale e di governance propone delle «linee guida per investire responsabilmente» in base non solo a criteri di esclusione come le black list, ma a criteri positivi, come i principi ESG – SRI, che tengono conto dell’ambiente, della governance e della responsabilità sociale. A questi vengono affiancati ulteriori criteri etici che caratterizzano l’attenzione tipicamente ecclesiale: non si investirà in settori di attività in cui siano assenti la «protezione della vita» (sostegno all’aborto, ricerche con tessuti embrionali, produzione di armi, ma con distinguo sul tema della difesa) e il «sostegno alla dignità umana» (discriminazioni «per razza, cultura, religione, sesso», pornografia, corruzione, applicazione della pena di morte, regimi totalitari, gioco d’azzardo…).

«Vuole essere uno strumento di orientamento e formazione a disposizione dei responsabili economici di diocesi, parrocchie, fondazioni di religione e di carità, congregazioni, associazioni e altri enti religiosi», ma «può essere anche un supporto per i privati che trovano nei principi della Chiesa cattolica le indicazioni di come operare in finanza coerentemente con i valori evangelici» (1.3).

Attualità, 2014-10

Spese militari - Rapporto SIPRI: meno USA, più Cina

M. Simoncelli
Il mercato mondiale delle armi e l'effetto della crisi economica.
Documenti, 2013-13

Dalla sponsalità alla figliolanza

Mons. M. Semeraro
«Il cristianesimo prospererà nel XXI secolo se comprenderemo che la Chiesa è, in primo luogo, la comunità dei battezzati ». È l’incipit, tratto dall’ultimo volume di T. Radcliffe, della relazione di mons. Semeraro al Convegno unitario degli Uffici diocesani della Catechesi e della Pastorale della famiglia (Assisi, 20.6.2013), dal titolo «Il battesimo come sacramento radice dell’iniziazione cristiana e del matrimonio cristiano. Dalla sponsalità alla figliolanza». La riflessione, a partire dal carattere fondativo del battesimo per gli altri sacramenti, si sofferma sulla sponsalità: «Alla radice del gesto sacramentale che unisce i due sposi nel sacramento del matrimonio c’è proprio il battesimo sicché in qualche modo il matrimonio è l’estensione alla coppia in quanto tale del battesimo che ciascuno ha ricevuto personalmente». In tale prospettiva è possibile cogliere «la cifra di un mistero più grande», che vale per il reciproco donarsi degli sposi, ma che nell’esperienza comune a tutti gli uomini, l’essere figli, raggiunge il suo significato più pieno: la «debolezza abitata dall’amore». Il completo affidarsi, che caratterizza l’infanzia, si rinnova nell’unione matrimoniale e trova compimento nel Figlio, «che non ha disdegnato di farsi bambino».