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Attualità
Attualità, 6/2002, 15/03/2002, pag. 170

Santa Sede-Kamphaus: il rispetto della coscienza

M. N.

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Leggi anche

Attualità, 2024-6

Intelligenza artificiale. Realtà virtuale
e corpi di carne

Andrea Carobene; Antonio Staglianò; Silvano Zipoli Caiani; Massimo Naro

I sistemi d’intelligenza artificiale danno oggi un aiuto fondamentale all’azione, alla percezione e alla conoscenza umana. Il rapido progresso tecnico offre potenzialità di sviluppo sempre ulteriori.
E, tuttavia, lo stesso progresso non è esente da rischi: ad esempio, divenire strumento d’esclusione e d’ingiustizia per i pregiudizi integrati negli algoritmi, che in misura crescente regolano la vita. Ma anche la possibilità che un certo entusiasmo non sorvegliato induca nella cultura visioni riduttive dell’umano, della sua intelligenza – che non è solo calcolante – e della sua creatività, segnata da un limite fecondo, che la fede esprime come creaturalità e coglie attraverso la categoria biblica di carne. La polarità virtuale-fisico (materiale-immateriale) è lo snodo intorno al quale sono articolate le quattro riflessioni tra tecnologia, antropologia, filosofia e teologia raccolte nel dossier e frutto di un seminario di studi organizzato lo scorso febbraio dall’associazione Nuovo SEFIR: dal ripensamento delle operazioni «mentali» nel loro intreccio con la corporeità, alle idee di persona e di risurrezione della carne – patrimonio della fede cristiana, capaci di offrire al pensiero intorno all’uomo spunti di resistenza feconda davanti all’avanzata di tentazioni «tecno-gnostiche».

 

 

Attualità, 2024-6

Dalla risurrezione della carne alla reincarnazione digitale

Massimo Naro

Come Eugen Biser ha fatto notare, la teologia cristiana – fin dai suoi inizi – ha messo a disposizione dell’annuncio evangelico il suo lessico sperimentale, affollato di parole nuove (o prese in prestito dal vocabolario greco dei filosofi e dei tragediografi, ma pure dai rotoli di Israele, e via via risemantizzate) atte a render conto dell’inaudito racconto dei pescatori di Galilea.

Attualità, 2023-8

Cataldo Naro. Fede e storia senza compromessi

Sergio Tanzarella, Massimo Naro

Con «la grazia di Dio e con la corrispondenza di ciascuno, vorrei essere, con semplicità, amico a tutti, i sacerdoti in primo luogo, i diaconi, i candidati agli ordini, le religiose e i religiosi, i fedeli laici, e anche gli uomini e le donne che non appartengono alla Chiesa»: queste parole pronunciate da Cataldo Naro il 14 dicembre del 2002 – giorno della sua consacrazione episcopale – non furono certo di circostanza. Esse confermavano il primato della relazione alla quale si era ispirato fino ad allora nella sua vita.