Attualità, 4/1986, 15/02/1986, pag. 90
Il film di Christopher Nolan è grande, pesante, duro, un capolavoro sensoriale e sinestetico non solo su Oppenheimer, ma su di noi e sulle nostre intangibili possibilità e incapacità d’affrontarle responsabilmente.
Sulpicia è l’unica poetessa romana (periodo augusteo) che ci è stata tramandata. E «Sulpicia» è il nome che do alla voce delle sue poesie. E la città: non può che essere Roma.
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