Il filosofo polacco naturalizzato britannico Leszek Kołakowski ha contestato la deriva stalinista, filosovietica, del Partito comunista polacco fino all’espulsione dal partito (1966), la perdita della cattedra universitaria e l’esilio (1968), dapprima verso gli Stati Uniti (Berkeley, Yale), poi verso l’Università di Oxford (Collegio All Souls), dove ha passato gli ultimi trent’anni della sua vita.
Durerà fino a febbraio il governo provvisorio del Sovrano militare Ordine di Malta fatto insediare direttamente da papa Francesco dopo averne azzerato le cariche. Il governo provvisorio è stato chiamato dal papa a portare avanti la transizione necessaria verso la piena entrata in vigore della nuova Costituzione, voluta sempre da Francesco con una decisione de imperio. A fine gennaio ci si riunirà, si eleggerà un nuovo gran maestro e un consiglio e si cercherà di porre fine a questo stato eccezionale che è nato con una crisi di governance nel 2016.
Durante la sua ricerca, Tolstoj ha incontrato numerosi filosofi: tra i più importanti, Pascal, Kant e Schopenhauer. Tuttavia, sembra che Jean-Jacques Rousseau abbia avuto, nell’insieme della sua opera, una posizione particolare. Lo aveva conosciuto molto presto, prima dei diciannove anni, e lo ha sempre avuto presente, durante la stesura dei suoi grandi romanzi e fino alla riflessione più tarda nel campo della religione, dell’estetica e della politica.
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